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domenica, settembre 05, 2010

I frutti dell'albero della psiche.

I frutti dell'albero della psiche secondo me. Quello che credo.
Quello che penso. Quello che voglio. Credo che viviamo una sola vita,
che scorre veloce per ricostituire in tempo la sua integrità
contrastando la sua disgregazione. Penso che la coscienza sia alla
base del nostro esser al centro della nostra vita, senza la coscienza
non esistiamo, non esiste nulla. Voglio vivere la mia unica vita in
libertà, in leggerezza, in amore, sensibile a tutto ciò che dà vita e
da cui dipendiamo. Quello che amo. Quello che cerco. Quello che ho.
Amo la vita in tutte le sue manifestazioni, dagli esseri viventi, agli
eventi naturali, alle risposte della coscienza umana. Cerco ogni cosa
possa esser compresa, consapevole che ogni spiegazione è solo ed unico
frutto della ricerca stessa. Ho tutto ciò che serve, la vita, il
pensiero, la volontà, consapevole che ognuno di questi processi è
sostegno per gli altri, ed io vivo di questi sostegni tautologici.
Quello che desidero. Quello di cui ho bisogno. Quello che mi rimane.
Desidero il bene nell'accezione che ho imparato a praticare, desidero
star bene cercando il piacere e rifiutando il dolore. Ho bisogno di
credere, di darmi uno scopo, di sognare, come di mangiare, bere,
dormire, respirare, ho bisogno di progettare, comunicare, sperare. Mi
rimane ciò a cui credo, ciò a cui penso, quello che voglio, quello che
amo, quello che cerco, quello che desidero, ciò di cui ho bisogno,
quello che ho. Quello che sento. Quello che provo. Quello che vivo.
Sento la vita fuori di me e dentro di me, sento un senso di stupore
per ogni aspetto della vita, sento la mia vita. Provo attaccamento
alla vita, provo amore per le persone che mi stanno vicino, provo nel
sentire coi sensi. Vivo ogni cosa di cui ho coscienza, vivo ogni
istante di cui ho qualche tipo di coscienza, vivo ogni stato della mia
mente. Il pensiero credo ci aiuti continuamente a rincalzare i nostri
sensi, i nostri sensi sostengono continuamente i nostri pensieri, la
consapevolezza ci deriva dalla vita biologica come inevitabile
conseguenza di una struttura ed una organizzazione mentale. Vivere è
facile e semplice perché è un processo contemplativo, dell'esecutivo
del vivere non ci dobbiamo preoccupare. Il pensiero ci porta a
cercare, capire, spiegare, è l'emergere della coscienza, viviamo
perché abbiamo una forma di coscienza, altrimenti potremmo esistere
senza essere? Probabilmente non saremmo ciò che siamo. Dovrei porre
maggior attenzione alla logica con cui affermo tutto ciò ma preferisco
rincorrere i pensieri, lasciando a chi desidera rincorrere i miei
pensieri che apponga lui stesso ciò che pensa di ciò che ascolta da
me. Ogni senso ci racconta qualcosa, ogni storia che ci raccontiamo è
legata ai sensi, ridiamo, piangiamo, preghiamo, crediamo, cerchiamo,
sentiamo, pensiamo, viviamo e muoviamo. Credo d'aver dimenticato
molto, ma so che ci pensate voi a colmare ciò che manca, anzi è
importante lasciar spazio a chi ci segue, quello spazio che lo fa star
bene nello star con te, nel tuo spazio mentale, nel tuo tempo. Viviamo
nell'essere e siamo nel vivere, essere è aver coscienza, ciò di cui
non abbiamo coscienza poco importa. La prima magia della vita è
sicuramente il viverla, la seconda magia che rende unica la prima è
l'aver coscienza del vivere, per poter vivere devo aver coscienza solo
così partecipo al mio vivere, solo così rendo gli altri partecipi al
mio vivere. Credo che la nostra mente, considerando il tutto, abbia
come fine la relazione, senza relazione non esisterebbe nulla. Viviamo
attraverso le relazioni, la prima fondamentale relazione che viviamo è
con noi stessi, la viviamo col dialogo interno dei nostri pensieri,
dei nostri sensi, in uno scambio continuo che ci dà consapevolezza. La
relazione o legame è poi col mondo esterno, con gli altri, viviamo
continuamente legami con le cose e con gli altri. Ogni legame o
relazione aggiunge un elemento di complessità al nostro vivere. La
conseguenza del nostro vivere attraverso relazioni è che continuiamo a
cambiare ogni identità rendendo la vita un complesso tessuto
relazionale di cui abbiamo parziale consapevolezza nello spicchio di
esserci che portiamo con noi. Mi accorgo che il discorso diviene
complesso, quando si va oltre all'approssimazione e ci si prende la
briga di approfondire ci si arena, così voglio uscire da questo
sabbione e tornare nel terreno compatto. Ciò che sto affermando non ha
nessuna pretesa d'essere vero, è "poesia" del mio pensare, libero
pensiero che porta con s'è un po' della logica condivisa, ed un po'
della logica mia personale. Credo che la vita non abbia un senso,
credo che ogni scopo che diamo alla nostra vita sia frutto di una
storia, le storie son la coscienza delle cose, oltre che delle
persone, che altrimenti sarebbero escluse dalla vita, ci rientrano per
i legami che abbiamo con loro. E bello pensar di esser seguita da
qualcuno di voi, questo mi fa continuare, l'idea è una creazione della
nostra mente ed è confezionata con le parole, ogni parola evoca un
esperienza ed ogni esperienza implica un mondo. Son consapevole che la
mia vita sia frutto della storia che mi racconto. Le storie son la
conseguenza dell'unione dei fatti sentiti e percepiti che ci han
emozionati. Vivere è l'emozionarci, attraverso le semplici sensazioni
implicate in una storia noi viviamo le emozioni. Ho imparato a legare
le cose tra loro nel modo che ricerco nel mio vivere e che chiamo
bello, buono, giusto, vero. Così quando compongo dei legami suggerisco
delle possibilità di vivere, viviamo attraverso i legami che ci
creiamo, non possiamo vivere senza legami, li cerchiamo, li creiamo,
li pensiamo, li desideriamo, li crediamo, li sentiamo, li amiamo. Così
creiamo la vita, la raccontiamo, creiamo le storie, ci crediamo, ne
siamo consapevoli, viviamo.

Dr. Marco Chisotti
Psicologo Psicoterapeuta
Ipnosi Terapeuta
Cell. 3356875991
Tel. 0119187173
http://www.chisotti.com
http://www.aerf.it
http://www.ipnosicostruttivista.it

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