Cerca nel blog

lunedì, dicembre 27, 2010





L'inebriante vela ipnotica del pensare.

Son confuso dai segni, il pensare posa la sua attenzione al frastuono del tutto, tutto quello che mi circonda, che sta vicino, che sta lontano, quasi un eccitazione mi accompagna, forse non sto nei giusti panni, ora mi sposto, ti faccio luce, forse è più facile per te ora parlare!

"Chiunque crede nello spirito, e alla libertà dello spirito, e vuole il progresso all’infinito dello spirito per mezzo della libertà, dovunque sia nato e qualunque lingua parli è della nostra razza; egli ci appartiene; egli verrà con noi."

J.G. Fichte, Discorsi alla nazione tedesca

È più facile proseguire se si ha qualcosa da dire, non è però vero solo perché è scritto e detto, si confonde il significato solo perché è nominato col vero, forte e sincero. Meglio esser liberi, meglio anche di non sapere, conoscere e capire, esser liberi. La conoscenza obbliga, impegna, partecipa e vive in noi, alle volte per noi, ci confonde e si diffonde.

"Come massima disgrazia della nostra epoca, che non permette ad alcunché di pervenire a maturità, devo considerare il fatto che nell’istante prossimo si consuma quello precedente, si sprecano i giorni e si vive sempre alla giornata, senza combinare nulla."

J. W. Goethe, lettera del novembre 1825

Eppure non c'è certezza che vi si sostituisca, rimaniamo in attesa di una vita completa e ben spesa, ma ci dobbiamo arrangiare, alle volte arrancare, per vivere, sentire, guardare, provare, ci dobbiamo allungare, alla fine è tutto un pensare, anche ci vogliamo allontanare, pensare, pensare.....

" Il metodo corretto della filosofia sarebbe propriamente questo: nulla dire se non ciò che può dirsi: dunque, proposizioni della scienza naturale- dunque qualcosa che con la filosofia non ha nulla a che fare-, e poi, ogni volta che altri voglia dire qualcosa di metafisico, mostrargli che, a certi segni nelle sue proposizioni, egli non ha dato significato alcuno. Questo metodo sarebbe insoddisfacente per l'altro- egli non avrebbe il senso che gli insegniamo filosofia-, eppure esso sarebbe l'unico rigorosamente corretto. Le mie proposizioni illustrano così: colui che mi comprende infine le riconosce insensate, se è salito per esse- su esse- oltre esse; (Egli deve, per così dire, gettar via la scala dopo che v'è salito). Egli deve superare queste proposizioni; allora vede rettamente il mondo. Su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere. "

LUDWIG WITTGENSTEIN Tractatus, 6.53-7

Troppe volte non si sta zitti, anche con noi stessi, nella nostra intima mente, oltre con gli altri, alcoltest, guardare, senza pensare, è pura disciplina, la terapia alle volte inizia dal domandare l'azzurro, l'irriverente, l'inaspettato, perché tutto ciò che è scontato lascia indifferenti, conoscenti di un mondo scontato.

"Tutta la bellezza e la magnificenza che abbiamo prestato alle cose reali e immaginate, io voglio rivendicarla come proprietà e opera dell'uomo: come la sua più bella apologia. L'uomo come poeta, pensatore, Dio, amore, forza; ammiriamo la sua regale generosità, con cui ha fatto doni alle cose per impoverire se stesso e sentirsi miserabile ! Finora il suo maggiore disinteresse fu questo, che egli ammirò e adorò e seppe nascondere a se stesso che egli stesso aveva creato ciò che ammirava."

Nietzsche, "La volontà di potenza"

Rimaniamo dunque un pò assieme all'uomo al suo pensiero, al tuo pensiero, abbiamo solo questo, lo chiamiamo in tanti modi ma il nostro vivere è pur sempre un pensare, è il mondo delle idee e dei fatti, non il mondo delle masse e delle forze, anche se da queste siamo influenzati e forse anche generati, il pensiero, nelle idee, porta a noi la forza dell'inaspettato, del caso, quello che noi poi ribattezziamo come volontà, desiderio, destino.

"Voglio capire come Dio ha creato il mondo. Non mi interessa questo o quel fenomeno in particolare: voglio penetrare a fondo il Suo pensiero. Il resto sono solo minuzie ... l'esperienza più bella che possiamo avere è il senso del mistero. E' l'emozione fondamentale che accompagna la nascita dell'arte autentica e della vera scienza. Colui che non la conosce, colui non può più provare stupore e meraviglia è già come morto e i suoi occhi sono incapaci di vedere."

Einstein

È questa la finestra sul mondo, ci da aria, luce, pace, è la meraviglia, lo stupore, il mistero, di questo in fondo ci nutriamo, questo è ciò che cerchiamo, l'idea del mistero, l'azione del pensiero nel mistero della vita, chi perde il proprio pensiero ha perso un pò del mistero, troppa logica, razionalità, un mondo intero che se ne va. L'ipnosi torna a permettere di sperare, incrociare ancora il dubbio, al di la delle certezze, entrare nel profondo della mente inconscia dove gli ordini si modificano, le sensazioni cambiano. Con le sensazioni cambiano anche le idee che le hanno orientate o con nuove idee che la mente, in modo inaspettato e creativo, ha generato cambia ogni cosa, anche ciò che si vorrebbe immutabile ed eterno, si perde il senso del tempo, in una trance profonda profonda ....

"Fino allora egli era avanzato per la spensierata età della prima giovinezza, una strada che da bambini sembra infinita, dove gli anni scorrono lenti e con passo lieve, così che nessuno nota la loro partenza. Si cammina placidamente, guardandosi con curiosità attorno, non c'è proprio bisogno di affrettarsi, nessuno preme di dietro e nessuno ci aspetta, anche i compagni procedono senza pensieri, fermandosi spesso a scherzare. Dalle case, sulle porte, la gente grande saluta benigna, e fa cenno indicando l'orizzonte con sorrisi di intesa; così il cuore comincia a battere per eroici e teneri desideri, si assapora la vigilia delle cose meravigliose che si attendono più avanti; ancora non si vedono, no, ma certo, assolutamente certo che un giorno ci arriveremo. Ancora molto? No, basta attraversare quel fiume laggiù in fondo, oltrepassare quelle verdi colline. O non si è per caso già arrivati? Non sono forse questi alberi, questi prati, questa bianca casa quello che cercavamo? Per qualche istante si ha l'impressione di sì e ci si vorrebbe fermare. Poi si sente dire che il meglio è più avanti e si riprende senza affanno la strada. Così si continua il cammino in una attesa fiduciosa e le giornate sono lunghe e tranquille, il sole risplende alto nel cielo e sembra non abbia mai voglia di calare al tramonto. Ma a un certo punto, quasi istintivamente, ci si volta indietro e si vede che un cancello è stato sprangato alle spalle nostre, chiudendo la via del ritorno. Allora si sente che qualche cosa è cambiato, il sole non sembra più immobile ma si sposta rapidamente, ahimè, non si fa tempo a fissarlo che già precipita verso il fiume dell'orizzonte, ci si accorge che le nubi non ristagnano più nei golfi azzurri del cielo ma fuggono accavallandosi l'una sull'altra, tanto è il loro affanno; si capisce che il tempo passa e che la strada un giorno dovrà pur finire. Chiudono a un certo punto alle nostre spalle un pesante cancello, lo rinserrano con velocità fulminea e non si fa tempo a tornare."

Dino Buzzati, "Il deserto dei Tartari"

Non si ha il tempo di tornare, solo di cambiare, ma non è un male tutto questo è solo un fatto! Vi lascio andare, la mia parlata è così andata a dove era cominciata, ma solo perché pensata.





-- Post From My iPad Marco Chisotti
http://www.chisotti.com
Psicologo Psicoterapeuta Ipnosi terapeuta
cell. 3356875991 / 0119187173

venerdì, dicembre 24, 2010





L'ipnosi: un passo avanti rispetto ad ogni altra pratica nelle relazioni d'aiuto.

"E voglio che tu scelga un momento nel passato in cui eri una bambina piccola piccola. E la mia voce ti accompagnerà. E la mia voce si muterà in quelle dei tuoi genitori, dei tuoi vicini, dei tuoi amici, dei tuoi compagni di scuola e di giochi, dei tuoi maestri.
E voglio che ti ritrovi seduta in classe, bambina piccolina che si sente felice di qualcosa, qualcosa avvenuto tanto tempo fa, qualcosa tanto tempo fa dimenticato."
Milton Erickson, 1959

"Mia madre la ricordo come una persona che cercava sempre di riparare le cose che si erano rotte” – “Penso che questa sia una delle ragioni per cui ho successo con persone con cui nessuno ha voluto avere più a che fare. Ho visto in loro il potenziale. Me lo insegnò lei.”
Virginia Satir, 1965

"Il bello e il brutto, il letterale e il metaforico, il sano e il folle, il comico e il serio... perfino l'amore e l'odio, sono tutti temi che oggi la scienza evita. Ma tra pochi anni, quando la spaccatura fra i problemi della mente e i problemi della natura cesserà di essere un fattore determinante di ciò su cui è impossibile riflettere, essi diventeranno accessibili al pensiero formale."
Gregory Bateson, 1978

"Il sè nasce linguisticamente nella ricorsività linguistica che costruisce l'osservatore come entità spiegandone il funzionamento entro un dominio di distinzioni consensuali. L'autocoscienza nasce linguistamente nella ricorsività linguistica che costruisce la distinzione del sè come entità quando spiega il funzionamento dell'osservatore che, in un dominio consensuale di distinzioni, distingue il se da altre entità. Dunque la realtà sorge insieme con l'autocoscienza linguisticamente come spiegazione della distinzione tra sè e non-sè nella prassi dell'osservatore. Il sè, l'autocoscienza e la realtà esistono nel linguaggio come spiegazione dell'esperienza immediata dell'osservatore."
Humberto Maturana 1993

"Conseguenze delle operazioni del sistema sono le operazioni del sistema."
Francisco Varela 1970

"Io devo, a ogni istante, chiedermi: ho controllato abbastanza le mie proiezioni? Ho verificato abbastanza le mie pulsioni? Mi sto inebriando e intossicando con le mie stesse fermentazioni teoriche, oppure sono troppo timoroso, troppo prudente, a proposito del soggetto, appunto? Perché è su questo capitolo del soggetto che mi sento più audace e più intimidito, perché è qui che provo l'esaltazione della scoperta e l'insicurezza del no man's land, il desiderio dell'elogio e il timore del biasimo."
Edgar Morin, 1980

E come Fritz dice dell'esperienza della vita "L'unica via è passarci attraverso".
Fritz Pearl. 1954





Essere in anticipo sui tempi! Mi son sempre trovato a guardare il futuro, ad andare avanti, anche trascurando il presente, non completando quello che volevo raggiungere ed andando oltre i limiti di quello che conoscevo. Al tempo della mia tesi di laurea mi interessavo già di ipnosi, studiavo la PNL, astro nascente nell'America degli anni 70, primo valido tentativo di lasciare il mondo contemplativo ed interpretativo della psicoanalisi, per affrontare la terapia in modo operativo, che solo la pragmatica americana poteva immaginare. Al tempo io, studente "fresco" di psicologia, da poco migrato dalla facoltà di medicina, frequentavo una scuola di specializzazione in terapia della famiglia, è li che ho conosciuto Ennio Martignago, anch'esso studente di psicologia ed insieme abbiamo frequentato un corso di PNL, in particolare ci siamo interessati della fonte di ispirazione del lavoro di Bandler e Grinder, i due fondatori della PNL, il fenomeno Milton Erickson, padre dell'ipnosi moderna, Virginia Satir magica terapeuta della famiglia, Fritz Pearl fondatore della terapia della Gestalt.
In ogni esperienza vissuta si può cambiare qualcosa, il modo di vederla, pensarla o raccontarla cambierà la storia stessa dell'esperienza, il modo di affrontarla, crederla e viverla, il modo di rifuggirla, negarla ed allontanarla, ogni approccio con la vita è un esperienza vissuta in modo straordinariamente diverso dalle persone.
Con Ennio ho approfondito gli studi sugli stati di coscienza e la coscienza che possediamo di noi stessi, in lunghe ed infinite passeggiate nel parco di una antica biblioteca Torinese ci siamo confrontati in cammini differenti, momenti separati, momenti uniti nel pensiero.
In particolare la mia tesi di laurea, su cui lavoravo al tempo, era un approfondimento della teoria sostanziale che doveva stare alla base di studi così innovativi ed approfonditi della mente umana, incontrai, nel mondo letterario naturalmente, il padre dell'ecologia, Gregory Bateson e ne fui illuminato, l'idea della mente unica e della struttura che la connette l'ho riportata nella mia tesi appunto il cui titolo è "Sviluppi epistemologici della seconda cibernetica."
A quel tempo lavoravo con Fabio Rondot un collega psicologo, anche lui al tempo vicino alla PNL, un grande creativo, anche con lui un piacevole confronto di anni d'amicizia e studi, un altra biblioteca, tanti pensieri, un lungo lavoro che ancora oggi pratico sugli algoritmi cognitivi, le parole chiave che al tempo avevo appreso da lui. Curioso devo dire, tante biblioteche ma pochi libri, almeno pochi rispetto ai miei amici colleghi, ho letto 101 libri per fare la mia tesi, giusto per arrotondare una cifra che ricordo come la carica dei 101, poi basta, ancora oggi leggo libri ma qua e la, il leggere un libro per me è stato sempre leggerli dall'inizio alla fine, senza saltare nulla, spesso posso dire d'aver riletto libri come la maggior parte di quelli di Morin, perché il suo è veramente un pensiero complesso
Maturava e Varela, in particolare, in particolare li ho letti e riletti perché sono impegnativi, e son stati particolarmente innovativi, in particolare l'albero della conoscenza e un dominio cognitivo del sapere. In particolare a Varela devo le mie idee della coscienza, credo sia tra le persone più innovative ed anticipatrici che abbia potuto conoscere nei miei studi.
Assieme a Ennio, che me lo ha fatto conoscere, ho approfondito il pensiero di Edgar Morin e mi sono avvicinato alla complessità, la stessa materia plasmata in campo terapeutico da Fritz Pearl mettendo in modo geniale le persone a confrontarsi con loro stesse attraverso una drammatizzazione del proprio dialogo interno nel famoso gioco delle sedie. È con Antonello Musso che ho cominciato un lungo sodalizio terapeutico con continua ancora oggi dopo 16 anni, detto così può sembrare un lavoro tra di noi, in effetti lo è stato, un lavoro di confronto e supervisione continua sui lavori che andavamo ed andiamo ad affrontare coi nostri pazienti.
Oggi più che mai dopo 23 anni di attività come clinico ed altrettanti di formatore ho trovato e trovo nell'ipnosi lo strumento ideale, la metafora più giusta per comprendere ed aiutare, niente di più che permettere alle persone di riscrivere alcune pagine della loro vita, niente di più che permettergli di scrivere alcune delle loro più belle pagine della vita che e andranno a vivere.
Siamo nella storia e siamo una storia, una particolare storia che raccontiamo semplicemente vivendo, ed il ricordo diviene vita che riviviamo, ed il futuro diviene progetto che anticipiamo vivendolo ancora, ogni momento è la nostra vita ed il vivere è rimanere nel sogno di ciò che è stato e che sarà, in un presente continuo, il nostro stato mentale che fluttua tra i nostri pensieri e le nostre sensazioni.
Oggi penso tanto e mi ritrovo tra le mani delle bellissime perle di conoscenza, le mie citazioni iniziali, che mi accompagnano nel mio lavoro, così ho voluto condividerne alcune con voi.



-- Post From My iPad Marco Chisotti
http://www.chisotti.com
Psicologo Psicoterapeuta Ipnosi terapeuta
cell. 3356875991 / 0119187173

giovedì, dicembre 23, 2010

L'ipnosi regina dell'estetica e dell'adattamento.





Innanzi all'articolo che mi son promesso di scrivere, con l'intento di dare la mia testimonianza a ciò che amo e di cui mi occupo, l'ipnosi, due parole a chi mi conosce direttamente, che lavora con me nella mia scuola, che porta a me la sua esperienza e viene a conoscere la mia, dandomi la straordinaria occasione di insegnare ed apprendere, insegnare ancora ed apprendere ancora. È tanto che rincorro le mie idee ed il desiderio di portare il mio saluto oltre ai soliti auguri, ma poi non riesco ad alzare il tono e mi sento imbottigliato, voglio però salutarvi in modo semplice con l'augurio che il nuovo anno passa essere per voi tutti un anno all'insegna del vostro inconscio, della vostra creatività.
Dal mio canto l'augurio per la mia scuola è che possa continuare a portare il suoi contenuti attraverso il lavoro dei miei più stretti collaboratori, nonché amici stretti, che voi conoscete bene, e che intendo ringraziare direttamente per il loro contributo ed il loro lavoro ed impegno, Antonello Musso, Luca Chisotti, Ennio Martignago, Costanza Battistini, per la sede di Torino, nonché altri collaboratori diretti ed indiretti delle sedi distaccate dell'AERF di Cesena con Costanza Battistini, di Roma con Attilio Scarponi ed Adriano Bilardi, di Cagliari con Sergio Murgia e Cristian Livolsi nel tentativo di portare in modo stabile un corso della nostra scuola anche in Sardegna.
Un augurio dunque che possa la buona relazione col vostro inconscio, o spirito guida, darvi le più grandi soddisfazioni, un abbraccio a tutti Marco Chisotti.





L'ipnosi regina dell'estetica e dell'adattamento.

"L'esperienza più bella
che possiamo avere è il senso del mistero.
È l'emozione fondamentale che accompagna la nascita
dell'arte autentica e della vera scienza."

Albert Einstein

Da questa frase di Einstein a voi, credo pensiate la stessa cosa che penso io, il mistero e l'emozione dell'ipnosi, è per me l'innesto per qualunque forma di psicoterapia, Counselling, e relazioni d'aiuto, arte autentica nell'esprimerla e nel viverla, vera scienza per ciò che oggi si conosce della mente attraverso le neuro scienze.
Concluderò questo 2010 con alcune riflessioni, son sempre più convinto che non esistano verità, la vita va affrontata passo per passo, cercando di adattarsi e cambiarsi poco alla volta, la verità è la propria concreta realtà, anch'essa molto personale, ciò che dobbiamo affrontare son le nostre convinzioni, le nostre credenze, queste son le uniche verità.
Quando mi accorgo di scelte fatte da persone magari in modo leggero, o superficiale, allora dietro vedo il limite dell'adattamento, la rinuncia, fino anche alla sofferenza, se non si è in grado di confrontare le nostre realtà.
Ora, al contrario, avrei tante storie di persone che in modo curioso ed interessato mi hanno insegnato ad affrontare la verità quotidiana, cambiando le mie rigidità in nuove scelte, nuove opportunità, queste storie le ascolto e le racconto spesso ai miei corsi. Trovo che chi desidera conoscere l'ipnosi e sia interessato/a a divenire un buon Counsellor o Terapeuta, parta nel condividere le proprie verità con gli altri, facendo uscire la propria parte saggia, il proprio inconscio, e vivendo in questo modo un confronto continuo.
La vita viene addentata sempre con le migliori intenzioni, alla luce di buoni principi e di forti verità, ma presto ci si accorge che non è possibile rimanere legati a queste verità, che c'è bisogno d'altro, ed è ancora la nostra creatività a darci la soluzione, magari con una semplice, quasi magica soluzione.
Il mio tormentone ultimamente l'ho trovato in una frase, che è anche il titolo di uno dei film, a mio giudizio, tra i più riusciti di Woody Allen, è racchiuso il senso di ciò che vi sto dicendo, "Basta. che funzioni!". Le soluzioni migliori spesso stanno in un adattamento totale, che inizialmente può sembrare limitante, fuori dal consueto, privo di gusto estetico, ma in grado di esprimere ciò che serve in quel momento.
Anche il lavoro sul cambiamento risente del caso e della necessità che ci portiamo avanti nel corso della vita, caso come coincidenza di fattori spaziali e temporali, e necessita per come spesso ci troviamo a reagire per bisogno stretto alle situazioni che incontriamo.
Le soluzioni che impariamo da bambini spesso si fanno avanti in queste circostanze, nei momenti inaspettati o di bisogno, quando dobbiamo dare una risposta immediata, allora emerge una natura istintiva che solo pochi riescono a mediare.
Caso e necessità riescono a smascherare le persone e mostrarle nella loro intima natura, spesso una natura animale, non negativa necessariamente, ma essenziale, priva dei fronzoli culturali e dei retaggi dell'educazione ricevuta.
Ma esistono comportamenti diversi, che un tempo ingenuamente non consideravo, ogni individuo reagisce con le proprie qualità dando risposte molto diverse a seconda del contesto da affrontare.
L'intelligenza è a disposizione per questo, nel momento che si affrontano le difficoltà la nostra intelligenza cerca una soluzione con il minimo sforzo possibile, evitando il danno, e cercando di mantenere l'equilibrio stesso, in questo modo molte volte non si trova la soluzione "migliore", al contrario solo una soluzione.
Ma voglio tornare a parlare di ipnosi con la ferma convinzione dell'importanza del lavoro con gli stati mentali, l'inconscio e le risorse. Gli stati mentali (ipnosi) sono la chiave di volta di ogni forma di psicoterapia, cambiamento, ristrutturazione, se ne parlerà sempre di più, si chiariranno le chiavi d'accesso ed i principi attivi della terapia, riscontrando alla base il costruttivismo coi suoi concetti, la complessità, l'ecologia, la messa in gioco della propria persona e della relazione nei rapporti terapeutici, e nelle relazioni d'aiuto.
Vi lascio al senso del vostro mistero, come emozione fondamentale, con l'augurio di trovare nell'estetica e nell'arte dell'esperienza ipnotica, l'efficacia delle relazioni d'aiuto, e la loro piena utilità quando rivolte a restituire fiducia, serenità, sicurezza, buon umore, equilibrio, armonia, pace, tranquillità, indipendenza, sia alle persone che si incontrano per professione o per empatia umana.






-- Post From My iPad Marco Chisotti
http://www.chisotti.com
Psicologo Psicoterapeuta Ipnosi terapeuta
cell. 3356875991 / 0119187173